mercoledì 16 luglio 2008

in aereo a perugia

diarietto del LAOS ESTATE 2005

28 luglio 2005 Giovedì:
finalmente si parte x le vacanze estive!
E’ arrivato il 28 Luglio e, dopo una giornata lavorativa che non passava mai, partiamo con volo h 19.55 x Copenhagen con SAS. Prima di imbarcarci sosta saletta Alitalia di Malpensa per aperitivo e snack pre-volo. Preferisco sempre volare dopo aver bevuto qualcosa di alcolico. Non ho paura dell’aereo ma una birra o un bicchiere di vino prima della partenza mi migliora ulteriormente l’umore, già buono per l’imminenza del viaggio.
Partenza in perfetto orario ma sorpresa irritante: niente cibo a bordo se non a pagamento. Con la SAS, se si vola in classe economica all’interno dell’Europa, non si ha diritto né a cibo né a bevande gratuite ma solo pagamento. Onestamente la cosa mi scoccia un pò: va bene che la qualità del cibo a bordo non sia delle migliori ma il trattamento non previsto mi indispone. Comunque dopo un paio di ore di volo arriviamo a copenhagen.
h. 22.45-23: partenza x Bangkok. I posti assegnatoci sono pessimi: ultimissima fila (e quindi sedili che non si inclinano regolarmente) e di fianco alla porta della toilet. Un via vai ininterrotto di persone. E meno male che si ricordano di chiudere la porta del bagno dopo averlo usato (cosa che non è purtroppo scontata, con gli standard della buona educazione in costante calo). Cena molto scandinava a base di verdure simil-spinaci, poi polpette di tofu, patate, un’insalata di gamberetti ed una buona mousse al caffè. Vino e gocce di EN x assicurarmi un sonno più pesante. Calo la mascherina sugli occhi e mi sveglio a Bangkok.

29 Luglio 2005- Venerdì:
colazione su aereo e sbarco in una afosissima Bangkok alle 14.40. Ascensore e tunnel sopraelevato e arriviamo ai binari del treno, lungo i quali si trovano alcuni sportelli e la biglietteria. Coda in un ufficio soffocante, dalle pareti scrostate, per scoprire che la prenotazione x treno notturno per Vientiane ha validità solo se effettuata almeno 7 gg prima della partenza! Come insegnano ad ogni buon corso di managment: la preparazione è il 90% del successo.
Ci consigliano di andare alla stazione centrale per avere maggiori informazioni ed acquistare il biglietto con partenza dopodomani sera. Quindi abbiamo 2 possibilità: o andare in treno a Bangkok, come ci avevano consigliato fra l’altro l’anno scorso Armando e Letizia, e poi prendere info su eventuale treno notturo per il Laos, risparmiando anche, oppure prendere un taxi fino all’albergo e riposarsi immediatamente. Dopo il volo ma siamo stanchi, il treno sembra parta tra un sacco e ho una voglia immensa di rivedere Bangkok. Taxi fino al Tongtara Hotel (9/99 CharoenKrung Rd. Bangkolaem, Bangkok)… bè è un po’ un bettoline, un po’ vecchiotto, un po’ fuori mano ma è pur sempre meglio della solita guesthouse. Costa abbastanza poco (1100 Bath) ed ha tutto ciò che serve e che non serve: a/c, acqua calda, TV, bel letto molto comodo pulito e soprattutto vista sul fiume!
Battellino (siamo praticamente vicini alla fermata del capolinea del battello a sud) e risaliamo fino alla fermata 13, quella di Banglampoo e di Khaosan Road. Il battello costa una cavolata: 11 bath a persona!
Sono in vena di Asia: felicissima di essere finalmente di nuovo sul fiume. Al molo 13 ci sono delle bancarelle: ci fermiamo e prendo una buonissima granita alla SALSAPARILLA (10 bath!) e un dolcetto thai che mi offrono quelli della bancarella ed il samu si beve un beverone semialcolico ed un po’ limonoso ma abbastanza buono. Ci sediamo sulla sponda del fiume: è il tramonto e Bangkok dà il meglio di sé. E’ davvero bella.
Cena a Khaosan Road nel “solito” (perché ci siamo andati un po’ di volte l’anno scorso) SUNSET BAR (Sunset Street, Khaosan Road, Pranakorn, Bangkok), sul terrazzo su poltroncine in legno di teak basse e tavolini bassissimi. Buono! Mangio dei noodle con salsa di soya cinese e seppie che sono davvero ottimi! Spendiamo 550 bath in 2!
C’è anche il gruppo di sotto che suona delle cover. Bello. Peccato che siamo davvero a pezzi. Tuk Tuk x 100 bath e back to the hotel. Il samu si addormenta sul tuk tuk: incredibile. Bella la vista sul fiume che si ha dalla camera. Buonanotte
Nota importante: il Tongtara è lontano da tutto! Va evitato x motivi logistici!
NB: un pacchetto di Malboro costa al ristorante: 55 Bath (circa 1 EURO!)

30 Luglio 2005: SABATO

Sveglia h. 9.00, colazione in hotel, buona ed abbondante e poi con battellino in zona Oriental. Entriamo nel negozio di antiquariato dell’Oriental che è meglio di una galleria d’arte! Bellissimi oggetti ma cifre astronomiche x noi! Una bellissima statua di ganesh di circa 200 anni fa costa all’incirca 5000 EURO!! Non poco! Ancora battello e torniamo in hotel. Valigie e tuffo in piscina. Purtroppo oggi piove e quindi il tuffo è un po’ scarso. Poi prendiamo il tuk tuk e ci facciamo riportare in khaosan road. Lasciamo zaini in agenzia ed andiamo un po’ in giro. Sosta alla Kraichitti Art Gallery, dove c’è una mostra che però ci piace poco. Il samu ingurgita mega wooper da Burger King, io curioso un po’ fra le bancarelle. Mangio un ananas a pezzi (buono!) e 2 dolci tipici thai mentre camminiamo (1 riso molto appiccicoso e dolce, 1 tipo gelatina con pezzi di jack fruit, buono!)
Ora pranzo pausa birra la Banana leaf (dopo sosta al supermarket dove x 200 bath abbiamo fatto scorta di insetticidi ed Autan thai, 2 tipi diversi, si chiamo sketolene e ne abbiamo comperato un giallo ed 1 verde… vedremo!)
Partenza h.20.30 circa (finalmente) x il laos. Autobus assurdo con gente schizzatissima! Pazzesco, dopo 10 minuti dalla partenza un tipo italiano (che vergogna!) non trovando il bagno fa la pipì in una bottiglia! Cose da matti! E questo è solo l’inizio! Il costo del biglietto fino a Nong Khai era 480 bath… il sedile del samu non è completamente reclinabile, io sono stanchissima e dormo quasi sempre (con la mascherina). Dopo circa 4 ore abbiamo percorso meno di 100 km… c’è una coda lunghissima, migliaia di tailandesi lasciano Bangkok… ma dove vanno?? Chi lo sa? Pazzesco! Auto colme all’inverosimile, pick up con gente sdraiata sul retro, pacchi di “roba” sul tetto delle vetture.. un esodo a regola d’arte. Dopo 5 ore facciamo pure un incidente! Fantastico: il nostro autobus tampona un pick up davanti a noi… meno male che nessuno sul pick up aveva le gambe a ciondoloni (come invece fa molta gente) e quindi non ci sono feriti… arrivano una serie di pattuglie di polizia…e via scorre un’altra mezz’ora..
Alla fine sosta. Finalmente! Un po’ di pappa. Mi riempio lo stomaco con 2 barattoli di gelatina di lichee: buonissima!!!!!!!!!!!!!!!!

31 LUGLIO 2005 DOMENICA
Arriviamo dopo un interminabile viaggio a Nong Khai… al posto delle 6 previste sono le 9 del mattino… però l’atmosfera è fantastica. Colazione sul grande fiume, il Mekong, da un lato la Thailandia, dall’altro di fronte a noi il Laos con tutte le attese..
Tranquillo e bellissimo.
Farfalle di dimensioni spropositate x noi europei ci circondano, i colori vanno dal giallo al nero… l’acqua del fiume scorre veloce, una colazione indimenticabile in un lembo di mondo che appartiene al passato
Ancora 160 bath e 2 ore e 1550 bath x il visto e siamo a Vientiane..
Cambiamo 100 EURO (sembra che sia impossibile prelevare, sarà vero????) e via autobus ancora x Vang Vieng
Arriviamo stanchi morti alle 18.00 circa in quella che molti backpacker definiscono la “Khaosan Road del Laos”. Onestamente la definizione mi preoccupava un po’ prima della partenza. Ora che mi guardo introno non ne capisco mltissimo la ragione: dove sono tutte le agenzie di viaggio, i negozi, le bancarelle, i bars e i ristoranti di khaosan? E dove sarebbe tutta la gente che affolla la via di Bangkok? Per giungere fino a qui abbiamo attraversato piccoli villaggi, passato montagne, fiumi, valichi… il Laos ci è sembrato fino ad ora poverissimo, contadino, senza città, colmo solo di bufali, maiali, verdissime distese e tanta, tanta, tanta pioggia. E Vang Vieng non sembra offrire molto di più.
Alloggiamo x 6 US$ alla Orchid Guest House in riva al fiume Nam Song. La cittadina si estende su 2 vie…e noi siamo oltre il mercato vecchio. Qui l’area sembra bombardata: c’è un grosso spiazzo sterrato, colmo di buche, con capannoni abbandonati e cadenti ed oltre alcune guesthouse, tra cui la nostra, affacciate lungo il fiume.
Dopo doccia di dovere usciamo per la cena. Il primo tratto necessita di torcia: qui non c’è luce in strada e lo spiazzo dell’ex-mercato è pieno di buche… che possono essere particolarmente pericolose se si indossano delle infradito. Oltre la curva verso il centro finalmente vediamo un po’ di luce: la via principale è piena di ristorantini, abbastanza spartani ma che offrono una bella atmosfera. Cena x 8 US$ in un ristorantino nella media e non particolarmente degno di ricordi. A nanna immediatamente. Siamo in coma.

1 AGOSTO LUNEDI’: vang vieng escursione

Ieri sera, sull’onda dell’entusiasmo post cena e post 24 ore di bus, abbiamo prenotato la gita alle grotte e cajaking sul fiume..

H 8.00 sveglia! Che palle! Siamo ancora decisamente troppo stanchi, stanchissimi… tiriamo fino alle 8.10… ma poi ci dobbiamo purtroppo alzare. A piedi attraversiamo la piazza del mercato, onestamente sembra che abbiano appena finito di bombardare e poi arriviamo in agenzia. Un caffè forte, fortissimo, denso e caldo e pieno di latte condensato! Una delizia indispensabile x iniziare la giornata. Ma questo caffè è davvero eccezionale. Poi una baguette (il laos era Indocina!) con marmellata e via x l’escursione. Siamo in 7: io, il samu, un nero americano, 2 indo inglesi, 2 strambe in giro da 10 mesi… l’escursione è in puro stile Vang Vieng… cioè molto impegnativa e con un sacco di cavolate x ragazzi ipervitaminizzati occidentali. Con un tuk-tuk arriviamo al fiume e da lì, dopo circa 5 minuti scarsi di training, iniziamo il rafting. Laguida ci spiega come pagaiare ed io, che mi rifiuto, salgo con lui. Via tutti sul fiume Il Samu è da solo. Dopo circa 1 ora e bagnati fradici (non solo il fiume è in piena ma piove, anzi diluvia!) arriviamo ad un misero villaggio. Sosta x rilassarci e via. Trekking nei campi di riso sotto la pioggia incessante.Paesaggio insuperabile ma quanto freddo: piove e siamo fradici ed i vestiti si appiccicano addosso come una seconda pelle umidissima. Dopo circa 40 minuti arriviamo al luogo della 2 escursione della giornata. Ci danno una camera d’aria e tenendoci ad una fune, andiamo ad una grotta, sotterranea e sommersa. Beh onestamente è più la paura della soddisfazione. Ragni, pipistrelli, un freddo bestiale, zero spazio (bisogna fare dei pezzi completamente sdraiati nel fango). Il samu ha spettato fuori con le macchine fotografiche ed è stato decisamente meglio x lui. Il ragazzo nero si è tagliato un ginocchio. Poi trekking back e pranzo. Infine Elephant Cave (nulla di che) e ancora 2 ore di rafting. Arrivo a Vang Vieng che sono completamente surgelata. Doccia ed un buon massaggio (circa 2 ore) e poi cena dove ci ha consigliato la guest house (Ristorante Nang Boat). Ottima cucina sia laotiana che francese. La zuppa di cipolle e la baguette al formaggio sono davvero ottime!

2 AGOSTO MARTEDI’: la giornata della pioggia!

Giornata di scazzo totale. Piove ogni minuto: che palle! Un po’ di giri a piedi per la città, un paio di Wat (ma niente di notevole), un sacco di puntate di Friends mentre mangiamo pane e garlic e chiacchierata con i monaci. Cena ancora all’ottimo Nang Boot e nanna. Domani si parte x Luang Prabang.
A proposito: ma lo sapete che in laos si beve sempre e solo una birra: la BEERLAO (che fantasia!). vabbè che è buona ma un po’ mi ha già rotto…

3 AGOSTO MERCOLEDI’: LUANG PRABANG- GIORNATA DI TRASFERIMENTO
Partiamo con minibus delle 9 e dovremmo arrivare a LP alle 14.00. Il biglietto ci è costato 8 US$ a testa. La cosa pallosa è che non sto benissimo (problemi femminili) e quindi…
Minibus strafull: noi 2, una cicciona cinese ed una famiglia di francesi parecchio antipatici (non ci salutano neppure). Meno male che i nostri 2 posti sono comodi ed hanno i poggiatesta e il bocchettone dell’aria condizionata è funzionante ed orientabile in modo da non puntare direttamente contro nessun passeggero (attenzione quando si sale su minibus a questi dettagli: sono quelli che possono rendere un viaggio impossibile o bellissimo… abbiamo provato a Giava a fare un viaggio lungo senza poggiatesta e siamo arrivati distrutti e con un attacco di cervicale da paura. Altro dettaglio da non trascurare: aria condizionata. Mai provato a fare 8 ore di viaggio con l’aria condizionata direttamente puntata su una parte del vostro corpo??? Niente da fare si gela anche se la coprite benissimo!)
Bello davvero il paesaggio: montagne carsiche e fiume, immense distese verdissime (bè con tutta questa pioggia), contadini e bufali. Oggi oltretutto c’è anche il sole: la luce rende i colori ancora più vividi e trasmette tutte le sfumature di verde. La natura emana pace e serenità, ma il minibus procede in convoglio con altri… dopo gli attacchi terroristici di un paio di anni fa si procede tuttio insieme nell’attraversare queste splendide montagne.
Sosta in un villaggio x sgranchirci un po’ le gambe. La gente interno a noi è poverissima. I bimbi regalano i loro sorrisi anche se non hanno davvero nulla. Incredibile la differenza con l’Europa e anche solo con la Thailandia… ad un migliaio di km da qui…
Un’ottima baguette col tonno e un sacco di foto a delle farfalle abominevoli (oltre 20 cm di grandezza). Unico inconveniente di tutto: 2 ore e mezza di ritardo! Ma che palla atroce!
Finalmente giungiamo a LP. Che dire? La città ci accoglie subito con tutte le sue bellezze: edifici coloniali in fase di ristrutturazione, negozi di artigianato, bellissimi (ma carissimi), templi, Wat, fiumi, montagne tutte intorno.
LP bella ma piena di turisti.
I cartelli esposti nelle vetrine mostrano prezzi in US$… quando è così significa che il turismo intacca la cultura della nazione… troppo forte x la città.

E l’impatto del turismo si vede subito: una serie di guesthouse che spuntano dovunque come funghi dipo la pioggia, strade in ristrutturazione, ovunque lavori in corso, ovunque prezzi in US$, ed ovunque Tutto pieno, solly…
Disastroso: non avevamo prenotato nulla ma non pensavamo di trovare un simile assalto. Arrivamdp di pomeriggio inoltrato tutte le guesthouse migliori sono già state prese d’assalto. Il samu ne trova una molto bella, ma nel tempo che torna da me (io mi sono seduta ad aspettarlo con gli zaini nel giardino di un’altra guesthouse che era piena) la signora ha già ceduto la camera qualcun altro… strano x il laos… ma comune in un mondo dove si sta diffondendo il denaro facile…
Bè alla fine finiamo da alloggiare alla NAMSOK GUEST HOUSE (camera 6 US$, con bagno, acqua calda e ventilatore) bello l’ingresso ed ottima la posizione… però scopriremo poii che sono dei ladri! Indirizzo:
BAN XIENGMOUANE
SISAVANGVATHANA ROAD
Mobile: 856-20 5570480

Doccia, passeggiata sul Mekong e cena.
Ottima pappa: mangiamo in un ristorantino un po’ in fondo alla via principale (sisavangvong road ?????????????) vicino a dove tengono il mercato turistico serale. Il posto non sembra dei migliori a vista, ma i prezzi sono in kyat e questo è un buon segno. Si mangia all’aperto su dei tavolini che invadono quasi la strada… a me sembra un po’ francese come ambiante..Ottimo curry di verdure!!!
Dopo cena altra passeggiatina fino alla guesthouse e scoperta: ma dov’è finito il cell del Samu???????
Ricerca notturna ma il dubbio è forte: ce l’hanno rubato??? Domattina controlliano nella safety box ma….

4 AGOSTO GIOVEDI’: LUANG PRABANG
IL FURTO DEL TELEFONINO
Controlliamo nella safety ma ovviamente il cell non c’è. Restiamo calmi ed annunciamo che dopo la colazione andremo alla polizia ma che ci auguriamo che il telefonino ricomapia in un modo o nell’altro.
Ottima colazione in un ristorantino tenuto da delle ragazzine a base di crepes, yogurt, fruit shaker, e dell’ottimo lao coffee con latte condensato (circa 2 US$ a testa).. rientro in camera ed il telefonino è sempre assente.
Che palle! Non ci resta che bloccarlo. Internet point x avere il n° della Tim, blocchiamo il cell… insomma, fra una storia e l’altra (abbiamo anche telefonato alla sig.ra della Orchid guest house, non si sa mai, magari l’avevamo lasciato a vang vieng) tiriamo le 2 del pomeriggio… come perdere tempo!
Affittiamo 2 bici x il pomeriggio a 5000 KP l’una (0,5 US$) e giriamo un po’ x la città. E’ ancora e sempre più bella, nonostante l’incavolatura del telefono…
Visitiamo un piao di interessanti Wat: il WAT WISUNALAT (uno dei più vecchi della città) ed il WAT AHAM.
Chiacchieriamo con i giovani novizi che vogliono fare esercizi di inglese e quindi chiacchierano volentieri con i turisti… per la verità alcuni rompono pure un po’.. ma se si pensa a noi che gli vogliamo fare le fotografie, quasi fossero degli animali esotici…è il minimo chiedere qualcosa come contropartita..
Oggi proprio non è giornata: siamo seduti in un tempio con le gambe allungate ed una maleducatissima guida napoletana con il suo gruppo di turisti italiani al seguito ci redarguisce proprio x la nostra postura: le nostre gambe ed i nostri piedi sarebbero rivolti verso uil budda in atteggiamento non educato..
Onestamente il maleducato è solo lui che ci rimprovere x fare uno show a nostre spese…siamo telmente scioccati (oltrettutto non era neppure vero) che non riusciamo neppure a rispondere!

Vabbè. Frutta sul Mekong (ma com’è buona) e ottimo massaggio x 3 US$ alla sede della croce rossa (massaggio molto pubblicizzato anche da tutti i backpackers… ed infatti la sede pè piena ed il massaggio va prenotato). Cmq bello l’edificio coloniale tutto in legno dipinto e ottimo il massaggio. Peccato che non posso fare la sauna alle erbe, deve essere uno sballo!
Riprendiamo le bici esotto una pioggerellina lieve (anche oggi ha piovuto) torniamo in albergo, dove il telefonino ha fatto la sua ricomparsa! Ladri!
Cena in un ristorantino molto più carino di quello di ieri ma dove mangiamo male! E’ proprio vero che l’abito non fa il monaco.
Dopocena al Lemongrass: ottimo bar adagiato lungo la riva del mekong con comode poltrone in teak, atmosfera francese, musica di sottofondo, piante e candele… peccato sia davvero piccolissimo e che, come tutto a luang prabang, chiuda alle 11.00. Qui c’è il coprifuoco: alle 11.30 tutti in casa!neppure le bici ed i motorini possono essere parcheggiati all’aperto. Altro neo del locale: è un po’ troppo caro x noi. Tutta roba di importazione. E noi beviamo la beerlao, che costa solo 12.000 Kip a bottiglia.

5 AGOSTO VENERDI’: LUANG PRABANG
INCONTRO SIMO E DEGE

Con le bici in giro x la città. Vediamo un po’ di templi, tutti sulla THANON SISAVANGVONG. Molto belli anche se, chi si ricorda i nomi?
Verso le 2 del pome arriviamo davanti al WAT XIENG THONG (Biglietto di ingresso 10000 KIPS) e sulle sue scalinate rincontriamo marisa, stordita veneta che era alla nostra guesthouse di vang vieng… e lì con altri 2 italiani, simpaticissimi e molto fuori. Chiacchieriamo di un sacco di cose, soprattutto viaggi e varese (ma si può che sono di varese!!!!) e poi, dopo 2 ore sulle scale, visitiamo insieme il Wat,
Il Wat Xiang Thong è il tempio più importante di Luang Prabang. Il sim è una selva di tetti ricurvi che arrivano fin quasi a terra, ed è considerato la migliore espressione d’architettura sacra dello stile di luang prabang. Il rosso annerito delle tegole contrasta con l’oro della facciata decorata mentre il nero delle pareti laterali è ingentilito da una miriade di figurine dorate. Sul retro l’albero della vita.
Nel recinto del tempio vi sono alberi centenari che regalano ombra d’estate e che proteggono il tempio dall’esterno, lasciando filtrare solo l’immagine del fiume.
Vicino all’ingresso sorge la Casa del Carro Funebre (controllare??). assistiamo ad una cerimonia e vediamo i monaci che intagliano delle barche (controllare).
Sebbene ci siano molti turisti è una visita che regala attimi di intensa poesia..
All’uscita ci salutiamo e noi in bici ci dirigiamo verso la tomba di Henri Mouhot, lo scopritore di Angkor.
Bè effettivamente abbiamo peccato di ottimismo! La tomba è lontanissima e probabilmente non raggiungibile in bicicletta, nella stagione delle pioggie e del fango, da 2 persone stanche, e sul calar della sera….
Passiamo il ponte di ferro (bello), arriviamo al Ban Phonom, villaggio Than-lui (da controllare??????????) a circa 4 km fuori LP e siamo già cotti. Per arrivare alla tomba dovrebbero mancare altri 5 Km ma è tutta strada sterrata, salite e discese ed un sacco di fango. Desistiamo.
A cena ci troviamo con dege e simo. Torniamo al ristorante della prima sera. Ancora curry con verdure e d i fantastici Mekong weeds, specie di alghe nere, larhe circa 15 cm, ricoperte di sesamo e fritte. Buonissime!
Birra ancora dal nostro amico belga al Lemongrass.

6 AGOSTO SABATO: LUANG PRABANG
GIORNATA LAVORATIVA: FOTO
Sveglia e trasferimento al Manoluck Hotel, che avevamo contattato dall’Italia. Incontriamo il tipo e concordiamo x il servizio alle 13.30 e poi via x la città. Visitiamo un po’ di edifici coloniali e di alberghi x le foto del Samu. Sosta anche ai 3 Nagas dove concordiamo x foto alla cena.
Pomeriggio dedicato alle foto del Manoluck: un sacco di risate e davvero una bella esperienza!
Cena dei 2 nagas con cena a base di piatti laotiani Onestamente ci butta molto male. Assaggiamo solo x toglierci lo sfizio
Poi passiamo alla solita pasticceria delle ragazzette e mangiamo di nuovo
Dopocena con i nostri amici a berci una birra in santa pace al lemongrass

7 AGOSTO DOMENICA: LUANG PRABANG e le grotte di Pak Ou

sveglia h.6.30. Foto al buffet della colazione, doccia e colazione e poi con dege e simo a contrattare la barca x le grotte di pak Ou. Dopo snervante e lunga contrattazione riusciamo ad accordarci x barca x 4 a 30 US$. Le grotte di Pak Ou distano circa 25 km da LP. Peccato che la giornata sia davvero pessima. Piove ininterrottamente, il cielo è completamente grigio e non dà il minimo cenno ad aprirsi. Comunque dopo circa 1 ora di strada ci fermiamo ad un villaggio dove si produce Lao-Lao (cioè una specie di whiskey di riso, pessimo!). Girovaghiamo fra le bancarelle di questo villaggio fatto apposta x i turisti. C’è ovvimanete un sacco di fango dovunque e moltissime bottiglie di tutte le dimensioni con whiskey di riso ed una serie di delicatezze: vermi, scorpioni, una scolopendra enorme e disgustosa…
torniamo sulla barca, il tempo è ancora pessimo. Il paesaggio introno a noi mi riempie sempre di stupore: montagne, nebbia, villaggi… sembra un mondo dimenticato, perduto. Mancano solo i dinosauri in questa atmosfera da jurassic Park.
Quanta quiete e quanta pace
Verso le 11.30/12 arriviamno alle grotte. Prima di tutto con una breve scalinata visitiamo la grotta inferiore (Tham Ting, biglietto di ingresso 10.000 Kips) accessibile dal fiume ed illuminata da un pallido sole che è sbucato x un attimo da dietro le nubi. Bella. Soprattutto mi piacciono le sedie vicino alla balconata. Lo so che è stupido dire che sono belle le sedie… ma adavvero mi ispirano un sacco di quiete, lì lungo la balconata in attesa di chissà che cosa. Nella grotta ci sono centinaia di statue di dimensioni varie di budda.
Poi ci dirigiamo alla Tham Phun, la grotta superiore. Per giungere lì si prende una verde scalinata, verde perché immersa nella vegetazione, ricoperta di muschio e popolata da bimbetti che cercano di vendere foglie intrecciate o pezzi di bambù ed assomigliano, x colori e fattezze a dei piccoli elfi. La grotta superiore è immersa nell’oscurità…preparatissimi noi abbiamo con noi le torce… entriamo nella grotta che, essendo del tutto priva di luce e di turisti, ci avvolge con la sua atmosfera. Ci sentiamo quasi archeologi o profanatori di tombe. Osserviamo le statue ed i frammenti immaginandoci chissà quali storie perdute.
Il cancello di ingresso della grotta, in ferro battuto lavorato, mi ricorda molto l’India. Bella davvero.
Sulla via del ritorno ci fermaiamo presso alcune palafitte di bambù che da lontano sembrano appartenere ai nostri antenati ma da vicino riprendono le sembianze moderne.. anche se solo x un attimo. Una ripida scalinata in bambù ci porta al “ristorante” dove possiamo pranzare al riparo di una tettoia e con completa vista sul fiume. Il luogo è davvero affascinante. Un sacco di bimbi nudi giocano bnel fango, saltano, si seppelliscono, nuotano nella terra… e ridono tutto il tempo. Quanta felicità con così poche cose.
Nel fiume rincorrono le poche barche di passaggio e recuperano una ruota di bicicletta. Qunata semplicità nei loro gesti.
Rientro a LP verso le 16, dopo altra sosta obbligata al villaggio pottery. Caro: ovviamente tutta roba x turisti. Bellissime però le farfalle! Cena all’ottimo Indochina Spirit. Il ristorante è ospitato all’interno di un’antica casa coloniale e le sale dove si mangia sono interamente in legno. Scegliamo un tavolo occidentale (si può anche mangiare accovacciati x terra sui tavolini bassi) ma preferiamo una cosa più tradizionale. La luce soffusa ed un lieve sottofondo musicale impreziosiscono l’atmosfera.. Facciamo alcune foto. Il pranzo non è eccezionale come quello del “nostro solito” ristorante ma l’ambiente è davvero appagante. Cerco di imprimermi ogni dettaglio nella retina degli occhi e nel naso. Mangio ancora i buonissimi Mekong Weeds. Che scoperta queste alghe!!

8 AGOSTO LUNEDI’: ANCORA A LUANG PRABANG
Sveglia presto e cambiamo ancora albergo. Ci trasferiamo nella pensione gestita dalle ragazzine che hanno la bakery

Sumatra Bukit Lawang




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parto a fine luglio x la Thailandia e la Cambogia!!!!!!!!!!!!!!!